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LA CRESCITA DELLA CULTURA ARBITRALE QUALE POSSIBILE OBIETTIVO DELLA RIFORMA.

E’ mia opinione che un incremento della giustizia arbitrale sia possibile e che lo strumento per perseguire tale obiettivo sia di incentivare le imprese all’uso delle clausole arbitrali: una riforma efficiente dovrebbe perciò puntare l’obiettivo concreto dell’inserimento delle clausole arbitrali nei contratti d’impresa, essendo questo il primo passo   che deve essere incentivato.

Cultura dell’arbitrato significa far comprendere gli effetti positivi che l’inserimento della clausola arbitrale in un contratto produce: 

-di più attento adempimento al contratto (effetto che talvolta evita il contenzioso): succede che le parti che hanno sottoscritto una convenzione arbitrale, di solito, evitano violazioni contrattuali che potrebbero portare ad una rapida soccombenza in sede arbitrale;

-i maggiori costi dell’arbitrato inoltre limitano la proposizione di alcune cause, come quelle bagatellari, i cui costi superano i benefici economici ottenibili;

-i tempi celeri di risoluzione del contenzioso arbitrale riducono inoltre la piaga delle cause strumentali, cioè quelle proposte dalla parte che ha torto per prendere tempo e così celare la propria difficoltà o cattiva volontà di adempiere.

I (maggiori) costi del contenzioso arbitrale e, soprattutto, i più ridotti tempi di risoluzione della lite inducono nelle parti effetti di maggiore prudenza nell’esecuzione del contratto, proprio per evitare il rischio di vedersi addossare (in tutto od in parte) i costi dell’arbitrato che, specie in controversie di valore elevato, possono essere di oggettivo rilievo economico[13].

Non è arbitrario affermare che la clausola arbitrale riduce il contenzioso già solo per la sua esistenza nel contratto e che essa può avere effetti deflattivi positivi persino quando il procedimento arbitrale non viene avviato (perché le parti correttamente adempiono il contratto ovvero si persuadono che, per i valori in campo, i costi dell’arbitrato rendono la causa rischiosa e potenzialmente antieconomica).

E’ la clausola arbitrale (con la rinuncia alla giurisdizione togata) a portare subito l’effetto deflattivo ricercato dalla riforma, sicché se le imprese fossero adeguatamente incentivate ad inserire nei contratti le clausole arbitrali si potrebbe cogliere non solo l’auspicata accelerazione della risoluzione del contenzioso d’Impresa (quando le parti giungono a chiedere la soluzione della controversia), ma un serio effetto deflattivo sul contenzioso togato.

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