Le difficoltà conclamate della Giustizia italiana (ed in particolare di quella civile) di provvedere, in tempi rapidi, alla risoluzione delle liti pendenti innanzi ai tribunali di ogni ordine e grado, sono a tutti note : la proliferazione del contenzioso, la cronica carenza di personale giudicante ed amministrativo, l’inadeguatezza dell’edilizia giudiziaria, costituiscono problemi che da oltre circa trent’anni arrovellano gli studiosi del processo civile nella ricerca di soluzioni: più riforme tuttavia si sono succedute senza riuscire a risolvere i problemi di durata del processo. La consapevolezza di quanto pesino le difficoltà di “enforcement” del contratto (nello scoraggiare investimenti esteri) e dei costi economici che i ritardi di giustizia producono, rendono la questione Giustizia a fortiori come prioritaria nell’ambito dell’auspicato rilancio economico.
Ancora una volta la soluzione viene affidata ad una Commissione ministeriale ad acta investita nel compito di realizzare un progetto di riforma del processo civile e dei metodi alternativi ad esso.
La Commissione muovendo dal distinguo tra funzioni costituzionalmente assegnate alla Magistratura e quelle che tali non sono, ha individuato le aree, attualmente affidate alla magistratura, in cui gli interventi possano essere affidati a soggetti diversi al fine di ridurre i tempi dei processi e di ottenere una migliore efficienza dell’amministrazione della giustizia.
Una delle direttrici della Riforma, sulle funzioni giurisdizionali necessarie, muove dalla sostanziale equivalenza, quanto agli effetti, tra la sentenza ed il lodo arbitrale; la Commissione sottolinea la necessità di incentivare la scelta della risoluzione arbitrale, rendendola affidabile terza ed imparziale, anche attribuendo all’arbitro il potere di emanare provvedimenti cautelari.
La riforma Luiso indica dunque nell’arbitrato uno dei possibili strumenti di risoluzione della crisi della Giustizia civile, ma soprattutto mette in evidenza un nuovo approccio all’arbitrato non volto ad attribuirGli un ruolo solo marginale ed elitario ma a renderlo più fruibile con uno sguardo particolare agli investitori stranieri.
Nella medesima ottica deflattiva e di efficientamento e riduzione dei tempi necessari alla risoluzione della lite, per vero, il progetto inoltre valorizza in generale anche gli altri metodi alternativi di risoluzione della lite, cercando di far tesoro delle esperienze che la legge sulla mediazione ha prodotto.
Testo integrale delle proposte normative e note illustrative della Commissione ministeriale presieduta dal Prof. Avv. Luiso
M.B.
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